Como, 30 gennaio 2023   |  

Gdf Como a seguito patteggiamento confisca immobile e macchinari per contraffazione marchi su abbigliamento di brand famosi

Le Fiamme Gialle Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Como ha eseguito, nei giorni scorsi, un provvedimento di confisca di un immobile e alcuni macchinari utilizzati per commettere la contraffazione.

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Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Como hanno dato esecuzione ad una sentenza irrevocabile di applicazione della pena su richiesta delle parti emessa dal Tribunale di Monza, in forza della quale è stata disposta la confisca dell’opificio industriale, dal valore di € 400.000 circa, nonchè dei macchinari, dal valore di € 9.000 circa, utilizzati per commettere il delitto di contraffazione dei marchi di proprietà della società Louis Vuitton Mallettier.

La sentenza suggella le contestazioni mosse dai Finanzieri lariani già in data 23 marzo 2018 quando, intervenendo di iniziativa ad uno scambio di capi d’abbigliamento contraffatti a ridosso della barriera autostradale di Como, hanno proceduto, nella flagranza del reato, non solo all’identificazione dei soggetti presenti ma anche all’immediata individuazione della fabbrica, situata a Meda (MB) ove i capi contraffatti venivano prodotti.

Le perquisizioni  condotte avevano quindi consentito di rinvenire non solo un’ingente quantitativo di merce contraffatta ed etichette, ma anche un impianto produttivo efficiente, consistente in numerosi macchinari per la lavorazione e stampa computerizzata dei tessuti, nonché macchine da cucire per la rifinitura e l’etichettatura dei prodotti. In forza di tale attività svolta, il Tribunale ha riconosciuto la sussistenza della circostanza aggravante del delitto di contraffazione per la quale è prevista anche la confisca dell’immobile e dei macchinari utilizzati per svolgere l’attività illecita.

Nei giorni scorsi, i Finanzieri lariani hanno pertanto proceduto all’esecuzione del dispositivo di condanna e quindi alla confisca dell’immobile e dei macchinari utilizzati per commettere la contraffazione.

I due imputati sono inoltre stati condannati a pene detentive così determinate dal Tribunale di Monza: 2 anni e 3 mesi di reclusione (ridotta a 1 anno e 6 mesi per il rito) in capo ad un soggetto per la condotta di contraffazione aggravata e 9 mesi di reclusione (ridotta a 5 mesi per il rito) in capo ad un altra persona per la condotta di ricettazione.

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